Lo scopo di questa metodologia di lavoro è accompagnare il coachee a raggiungere l'obiettivo prefissato, sprigionando al massimo il proprio potenziale attraverso l'accesso a risorse nascoste o poco usate.
Il Coach, quindi, non è un semplice motivatore, ma è quel professionista deputato a guidare la persona in un percorso di apprendimento interiore delle proprie potenzialità tramite tecniche di domande e ascolto.
Definiti questi aspetti, vediamo come applicare concretamente questi principi nel tuo lavoro quotidiano con i clienti.
1. Goal (Obiettivo)
Il primo step consiste nell'identificare assieme al cliente un obiettivo chiaro e specifico che desidera raggiungere. Ad esempio, potrebbe voler perdere peso, aumentare la forza o intraprendere un percorso di ricomposizione corporea.
Meglio ancora se si tratta di un obiettivo SMART (specifico, misurabile e realizzabile in un lasso di tempo realistico) che sia sfidante e stimolante da una parte, ma anche flessibile e modulabile dall'altra, al fine di apportare azioni correttive nel mentre.
2. Reality (Realtà)
Tuttavia, prima di procedere con il piano, è fondamentale scattare una fotografia attuale del suo stato di partenza: dove si trova al momento, quali sono le sfide, i problemi e gli ostacoli che sta affrontando.
In questo modo hai la possibilità di verificare il suo stato d'animo (psicologia ed emozioni) e "scardinare il suo sistema di credenze", invalidando pensieri limitanti e poco funzionali al raggiungimento dell'obiettivo.
3. Options (Opzioni)
Ora è il momento di individuare quali sono gli ostacoli che potrebbero frapporsi tra il cliente e l’obiettivo, oltre alle varie opzioni a disposizione per gestirli.
Identificare gli ostacoli permette di trovare modi e opzioni intelligenti per affrontarli e progredire.
Così facendo hai l'opportunità di orientare i pensieri del coachee al successo del percorso, infondendo motivazione e fiducia in sé stesso, oltre ad alimentare la sua autoefficacia.
4. Will (Volontà)
Ovviamente un bel piano, senza alcuna azione, resta pur sempre qualcosa di campato per aria.
Ecco perché è importante persuadere il cliente sull'importanza di "fare azione", impegnandosi (pro)attivamente nell'implementazione del piano d'azione concordato.
In pratica le parole chiave della relazione devono essere: disciplina, focus, costanza, serietà, impegno e forza di volontà.
L'aspetto davvero interessante è che, per ogni fase del processo, esistono tutta una serie di domande potenti, ovvero domande stimolo che aiutano il cliente a portare il suo focus sulle risorse a disposizione e sull’entrare in azione.
Di questo e molto altro ne ho parlato durante uno speech a Riccione che ho tenuto per Burningate nel 2018 dal titolo "L'Arte e la Scienza del Coaching", in occasione del 1° Simposio di Calisthenics.
📌 IMPORTANTE: se hai acquistato il libro Fitness Business Empire di recente o in passato, ti ricordo che hai la possibilità di rivedere questo intervento dal vivo attraverso la registrazione (36 min e 40 sec) e le slide annesse 😉.
In Conclusione
Da quanto hai potuto apprendere, si tratta di una metodologia di lavoro davvero potente e in grado di fare la differenza in un percorso di Coaching.
Amerigo, ti incoraggio vivamente a esplorare ulteriormente il metodo G.R.O.W. e ad applicarlo nel tuo lavoro quotidiano.
Non solo ti aiuterà a distinguerti dalla concorrenza, ma ti permetterà di offrire un servizio personalizzato e di reale valore che i tuoi clienti apprezzeranno.
Dimmi un po'...lo conoscevi e lo utilizzi già? Oppure è la prima volta che ne senti parlare?
Fammi sapere in entrambi i casi, rispondendo 📩 come sempre a questa mail!
Grazie per l'attenzione e buon week-end!
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